Comune di Rocca Massima

Con la sua caratteristica pianta esagonale, che la rende un raro esempio architettonico in Italia, Grammichele sorge alle pendici occidentali dei Monti Iblei a 520 metri sul livello del mare.

È qui che gli abitanti di Occhiolà si trasferirono in seguito al terremoto che nel 1693 aveva distrutto il loro abitato originario. Feudo di don Carlo Maria Carafa, principe di Butera, studioso e autore di grande cultura, fu lui a disegnare la pianta della nuova città, completamente improntata in base alla cifra sei, ritenuta sacra dai teologi, come Sant’Agostino, e perfetta per gli architetti, come Vitruvio, e i filosofi, come Aristotele.

Il nucleo centrale di Grammichele è costituito da sei anelli esagonali con al centro una piazza che ospita un orologio solare tra i più grandi al mondo. Ai lati della piazza si dipartono sei vie che raggiungono altrettanti slarghi. I lavori per la costruzione si protrassero a lungo, fino all’Ottocento. Negli scorsi anni Settanta, a causa di un notevole incremento demografico, la città si estese oltre il centro storico con la costruzione di nuove abitazioni.

L’area dove un tempo sorgeva Occhiolà, oggi parco archeologico, ha restituito numerosi reperti a testimonianza di tutte le popolazioni che qui vissero, come corredi funebri dalle necropoli, statuette votive dai santuari, fino alle strutture abitative risalenti al V secolo a.C. della presunta città di Eketla, distrutta dai Romani e ai suggestivi resti dell’abitato distrutto dal sisma.

Grammichele è anche nota per il suo prodotto tipico, la “salsiccia al ceppo”, celebrata ogni anno a settembre nella Sagra della salsiccia che richiama moltissimi visitatori.

Cosa puoi vedere a Comune di Rocca Massima