Il Calatino, scrigno di tesori incastonato nel cuore della Sicilia sud-orientale, offre al visitatore un’esperienza ricca di storia, cultura, natura e sapori autentici.
Scopri gli itinerari tematici che ti condurranno alla scoperta del patrimonio storico-artistico.
Anfiteatro Monti Lepini
Alla scoperta delle opere dei Gagini
I Gagini sono stati una famiglia di artisti, architetti, pittori ma soprattutto scultori, originari di Lugano ma molto attivi in Sicilia tra i secoli XV e XVI. Il disastroso terremoto che nel 1693 distrusse molte aree della Sicilia orientale, ha fortunatamente risparmiato alcune loro opere considerate, anche per questo, di altissimo valore.
Caltagirone e Vizzini conservano alcuni capolavori di Antonio (noto come Antonuzzo) e dei suoi discendenti: a Caltagirone spiccano le sculture della Vergine come la Madonna della Salute (oggi al Museo Diocesano), la Madonna della Catena, la Madonna del Rosario, la Madonna di Monserrato, a Vizzini la Madonna delle Grazie o Madonna bianca, scampate al terremoto del 1693 e custodite all’interno delle più belle chiese del Calatino.
La poliedricità di questi artisti si espresse anche nell’architettura e nell’ornato e negli edifici civili: si deve al capostipite della famiglia, ad esempio, l’edificio della Corte Capitaniale di Caltagirone.
Castello Caetani
Il Calatino di Verga, Capuana e Don Luigi Sturzo
Il Calatino ha dato i natali ad alcuni personaggi che hanno fatto la storia e la letteratura italiana.
A Caltagirone è nato Don Luigi Sturzo, sacerdote, statista e fondatore del Partito Popolare Italiano. Luoghi sturziani sono il Carcere Borbonico, dal Secondo dopoguerra sede dei Musei Civici “Luigi Sturzo” che egli fondò nel 1914 mentre era prosindaco della città; la chiesa del SS. Salvatore dove fu ordinato sacerdote e dove riposano le sue spoglie mortali e il Museo della Ceramica fortemente voluto dal sacerdote che fu anche fondatore della Scuola Artistico Industriale della Ceramica.
Giovanni Verga e Luigi Capuana, fondatori della corrente culturale del Verismo, sono nati uno a Vizzini e l’altro a Mineo. L’itinerario toccherà quindi Vizzini con il borgo artigiano della Cunzirìa, scenario della celebre novella “Cavalleria Rusticana” di Verga, e la Casa della memoria e delle arti dove ha sede il Museo dell’Immaginario Verghiano che raccoglie le fotografie realizzate dallo scrittore e le sue macchine fotografiche. In ricordo di Luigi Capuana si potranno visitare l’omonima Casa Museo, ospitata nel palazzo di famiglia e il Circolo Culturale oggi dedicato a Capuana, dove si racconta che lui ed altri intellettuali si siano riuniti per organizzare lo sbarco dei Mille.
Parco archeologico dell’Antica Norba
In cammino … sulle orme della tradizione
Il Calatino è un territorio ricco di tradizione e spiritualità. Oltre alle chiese e ai conventi, custodi di arte e devozione di secoli diversi, il Calatino offre la possibilità di percorrere due cammini religiosi: quello in onore di San Giacomo, che parte da Caltagirone e dalla chiesa dedicata al Santo Patrono e passa per San Michele di Ganzaria e da Mirabella Imbaccari, e la via Francigena Fabaria, che tocca invece Grammichele, Mineo e Caltagirone.
Nei Comuni toccati da questi cammini, anche alcune delle produzioni artigianali si legano alla fede e alla devozione. Così avviene a Caltagirone per la ceramica, utilizzata per produrre elementi decorativi e di arredo per le chiese e per realizzare miniature di scene religiose e presepi: puoi scoprire queste tradizioni in due musei ad esse dedicati, il Museo della Ceramica e il Museo internazionale del presepe.
Ti consigliamo di fare una tappa anche a Mirabella Imbaccari, dove è ancora molto viva un’antica tradizione, quella del tombolo, un tessuto finissimo che si ottiene da un intreccio di un filo di cotone e uno di lino con l’uso di fuselli di legno manovrati su una specie di cuscino, detto appunto tombolo. Fu Angelina, moglie di Ignazio Paternò Castello di Biscari a istituire dei corsi di merletto a tombolo e a far nascere l’Opera benefica del Tombolo. La nobildonna stabilì, in un’ala del Palazzo Biscari, un vero e proprio laboratorio artigiano affidato alle suore di Santa Dorotea.